Viaggio fra le eccellenze enogastronomiche del Nord Sardegna
Il Nord Sardegna pullula di eccellenze enogastronomiche, bontà culinarie e prodotti tipici DOC e DOP. Quanti ne conoscete?
In questo articolo Salude&Trigu vi svela 10 eccellenze enogastronomiche del Nord Sardegna da provare almeno una volta nella vita.
L’elenco non è esaustivo, ma queste perle rappresentano un assaggio delle tradizioni culinarie del Nord del’isola.
Ecco 👇
10 prodotti tipici e bontà da non perdere…
Mirto
Vermentino di Gallura
Cozze di Olbia
Zuppa gallurese
Mazza Frissa
Spianata di Ozieri
Rujoli al miele
Pasta artigianale
Formaggi locali
Panadas di Oschiri
Il mirto del Nord Sardegna: TOP delle Eccellenze
Il mirto del Nord Sardegna è una vera eccellenza del territorio. Dall’omonima pianta e dalle sue succose bacche nasce un liquore profumato famoso in tutto il mondo. Ottimo digestivo, da gustare a tavola in famiglia o con gli amici, il mirto rappresenta uno dei prodotti tipici più apprezzati.
Il liquore di mirto si ricava dalle bacche che si raccolgono fra Novembre e Gennaio, il periodo migliore però è Dicembre. Una volta realizzato, si distingue per il colore rosso con sfumature viola e rubino, per la consistenza cremosa ma non troppo.
La pianta di mirto è nota fin dall’antichità per le sue proprietà balsamiche, antisettiche, astringenti e antinfiammatorie. Nel Medioevo, dai fiori del mirto si estraeva la cosiddetta Acqua degli Angeli, impiegata come tonico per la pelle. Insomma, il mirto è un vero tesoro della Sardegna.
Vini e dintorni: il Vermentino di Gallura
Il Vermentino viene coltivato in diverse Regioni italiane, ma è in Sardegna che trova il suo clima preferito, arricchendosi di aromi che evocano i paesaggi da cui prende vita.
Si tratta di un vino bianco apprezzatissimo dagli estimatori, di colore giallo paglierino e dal profumo intenso, con note fruttate e floreali.
Viene prodotto in purezza o minimo per il 95% da uve Vermentino. Nell’isola esiste una grande varietà di Vermentini ma il più famoso arriva dal Nord Sardegna: è il Vermentino di Gallura, cui ogni anno è dedicato un evento chiamato Benvenuto Vermentino, che si svolge nella città di Olbia.
I doni del mare: le cozze di Olbia
Le cozze di Olbia, coltivate nell’omonima città, sono davvero gustose. Arricchiscono antipasti e primi piatti col loro gusto fresco inconfondibile, impreziosito dal succo di limone o dalla polpa di pomodoro.
La loro storia ha radici lontane e inizia nel 1920, quando alcuni imprenditori scoprono che il Golfo di Olbia presenta caratteristiche ideali per allevare questo tipo di molluschi.
Da allora l’impianto di miticoltura Olbiese è fra i più importanti e produttivi del Mediterraneo. Le cozze rappresentano una specialità immancabile nei menù locali e ad esse è dedicata una grandiosa sagra, che ha luogo durante la Festa di San Simplicio nel mese di Maggio
Tradizione è…la zuppa gallurese
La zuppa gallurese (suppa cuata o cuatta) affianca i famosi malloreddus nella maggior parte dei menù agrituristici. É un piatto simbolo della tradizione agropastorale, dalle radici antichissime, che affondano addirittura nel Medioevo.
Il piatto è legato alla cultura contadina e si compone di pochi ma genuini ingredienti: il pane, i formaggi, le erbe aromatiche, il brodo e i condimenti. Questa pietanza rustica e saporita viene annoverata fra i “piatti poveri” ma il suo gusto, giova ricordarlo, è ricchissimo.
In Gallura la si ritrova negli agriturismi e anche nei ristoranti. Tradizionalmente però si prepara per le occasioni importanti come i banchetti di nozze e le feste paesane.
Mazza frissa, il semolino sardo gustoso!
Non tutti conoscono la Mazza Frissa ed è un vero peccato. É un piatto tipico gallurese tramandato da generazioni, semplice da preparare, buonissimo e nutriente. Viene proposto in diversi agriturismi fra gli antipasti, e non è raro chiederne il bis. Ma quali sono gli ingredienti della Mazza Frissa?
La Mazza frissa si prepara in pochi minuti con la panna di pecora; la farina di semola e un po’ di miele. La panna di pecora può essere sostituita con quella vaccina, l’importante è che non manchino semola e miele.
Viene annoverata fra i cibi poveri: spesso, i contadini la preparavano e la lasciavano freddare per farla indurire. Il giorno seguente la affettavano e la portavano nei campi per mangiarla, accompagnata dall’immancabile miele.
Dal cuore del pane, la Spianata di Ozieri
Aggiungete un po’ di formaggio, dei salumi e la merenda è pronta. La spianata di Ozieri è un pane morbido di origine antica, dalla forma tonda e dal gusto appetitoso, perfetta per un panino a base di prodotti tipici o per accompagnare antipasti e secondi piatti.
Ancora oggi la spianata viene preparata come facevano le massaie di una volta, il suo sapore resta inalterato per giorni e rappresenta letteralmente “il pane quotidiano” di Ozieri e dintorni da secoli. La lavorazione è lunga e richiede fatica e pazienza, ma il risultato è eccezionale.
Non tutti sanno che esiste una versione dolce della spianata di Ozieri, con latte e yogurt, altrettanto buona. Il modo più gustoso per mangiarla, però. secondo i sardi è nella versione “puppias”, con bamboline di salsicce e formaggio (anche pecorino spalmabile). Potete assaggiarla durante un grandioso evento che si tiene a Ozieri ogni anno: Su Trinta’e Sant’Andria.
Momenti di dolcezza … con i Rujoli al miele
I Rujoli sono dolci tipici sardi che assumono diverse denominazioni nell’isola (Rujoli nel Nord Sardegna; Rujolos in Barbagia etc.). Un rujolo tira l’altro e pare che sia proprio così, data la dolcezza del composto a base di ricotta, vaniglia e altri ingredienti che rendono i rujoli speciali.
Si preparano con ingredienti semplici come farina; uova; limone; arancio; olio; zucchero e formaggio fresco, si friggono abbondantemente e vengono arricchiti con generose cucchiaiate di miele. Le deliziose palline di formaggio si servono calde, spesso in occasione del Carnevale ma non solo.
Ciascuno ha la sua ricetta personale, tramandata da generazioni, che comporta l’uso di formaggi diversi e tipi particolari di miele. Li adorano gli adulti e i bambini e una volta assaggiati è difficile farne a meno.
Pasta artigianale, dai ravioli ai malloreddus e oltre
La tradizione della pasta artigianale, fatta in casa, nel Nord Sardegna dura da millenni. I malloreddus o gnocchetti sardi e i ravioli rientrano fra i tipi più conosciuti, ma accanto a loro troviamo paste artigianali meno conosciute e altrettanto buone. Avete mai sentito parlare, ad esempio, dei fiuritti, dei taddarini e dei fuglioli?
I primi due sono un tipo di pasta lunga, perfetta per la preparazione di piatti a base di sugo di carne o di pesce. I fuglioli, invece, rappresentano la versione sarda delle classiche lasagne. Si presentano come sfoglie di pasta fine ideali per realizzare il celebre piatto condito con del ragù o sue gustose varianti.
Le paste artigianali del Nord Sardegna derivano dalla tradizione contadina o marinara. Simbolo di quest’ultima oggi è la fregola con le arselle, preparata anche con frutti di mare diversi, verdure o altri condimenti.
Peretta, provolone e pecorino: il TRIS di formaggi da gustare
La Sardegna centrale è famosa per la produzione di ottimo pecorino sardo. Il Nord Sardegna però non ha nulla da inviare, tanto riguardo al pecorino, buonissimo, quanto ai formaggi vaccini. Al Settentrione troviamo caseifici e mini caseifici d’eccellenza, che portano alta la bandiera sarda nel mondo.
Da provare almeno una volta sono senz’altro la peretta, il fiore sardo e il provolone. Possono essere aggiunti ad un piatto da antipasto, usati come ingrediente per primi e secondi piatti o essere gustati con un panino, preferibilmente con una spianata di Ozieri.
La tradizione casearia sarda è antichissima e molti formaggi vengono prodotti secondo tecniche tramandate da generazioni. Oltretutto, nella maggior parte dei casi, il latte proviene da animali liberi al pascolo e assume i sapori unici del territorio di produzione.
La seadas: più di un dessert, un vero MUST
Si dice che il dolce rappresenti il sigillo di un buon pasto, ed è proprio così. La seadas è un vero must della cucina sarda e non solo del Nord Sardegna. Questo dessert è ormai apprezzato e conosciuto anche oltre i confini dell’isola. E’ amato dai sardi, dai turisti ed è immancabile in ogni menù.
Gli ingredienti principali sono il formaggio e il miele, che viene aggiunto dopo aver fritto la seadas. Alcuni vi aggiungono solo dello zucchero e addirittura la marmellata, seguendo ricette personali. Il segreto della seadas sta nella qualità del formaggio naturalmente. In genere il ripieno è a base di formaggio vaccino, come la peretta, oppure di pecorino.
Secondo alcune fonti, il significato di “seadas” deriverebbe dalla parola spagnola “cebar”, che in italiano possiamo tradurre come “cibare, alimentare”. Altri reputano il termine di derivazione squisitamente sarda e le attribuirebbero il significato di “untuoso”, per la lucentezza del dolce quando viene aggiunto il miele.
Intramontabili panadas, buone anche a colazione!
Le panadas rappresentano una variante della classica torta salata, sono di piccole dimensioni e contengono ingredienti diversi in base all’area di produzione. Le più famose del Nord Sardegna quelle di Oschiri, immancabili nelle sagre locali e in quelle di tutta l’isola.
Il ripieno della panadas può essere a base di carne di vitello, maiale o agnello, arricchita da spezie, oppure con verdure, patate, carciofi e anche pesce (in alcune zone si usa l’anguilla). Lardo, strutto e condimenti come olio e pepe sono fondamentali, perché danno alla panadas un sapore davvero gustoso.
Oggi non è raro trovarle nello street food, perché le panadas sono una specialità “da passeggio” perfetta. C’è chi le mangia anche a colazione al posto della pizzetta salata o della focaccia, perché sono nutrienti e saziano almeno fino a pranzo. Sicuramente da provare!